Ricevo spesso richieste da parte di potenziali clienti che mi chiedono se sono un traduttore certificato e la risposta non è così semplice come sembra.

Purtroppo, nel Regno Unito e in Italia la professione di traduttore non è regolamentata. Ciò significa che, a differenza di altre professioni – si pensi agli insegnanti, agli avvocati e ai medici – i professionisti delle lingue non devono obbligatoriamente seguire un unico percorso di studi o iscriversi ad un albo centralizzato e unificato per poter esercitare la professione nel settore privato.

Esistono naturalmente molti registri indipendenti, come il Chartered Institute of Linguists (CIoL), l’ITI, l’AITI, e molti altri a livello internazionale, ma l’iscrizione ad ssi non è obbligatoria per esercitare la libera professione nel mercato privato.

Alcune istituzioni, in particolare gli enti dei servizi pubblici, il Ministero dell’Interno e la Polizia, richiedono che gli interpreti e i traduttori facciano parte di uno di questi registri e che superino determinati test di accreditamento, come il Diploma in Public Service Interpreting (DPSI).

Nonostante l’abbondanza di corsi universitari per traduttori e interpreti, in generale, è possibile esercitare la professione di traduttore senza aver ricevuto alcuna formazione formale.

Questo significa che chiunque può diventare un traduttore? Sì e no.

Pensate a tutte le persone bilingue che ogni giorno svolgono attività di traduzione in aziende per argomenti molto specialistici che padroneggiano alla perfezione- alcuni avvocati sono bilingue e redigono ogni giorno testi multilingue.

Questo potrebbe essere anche il caso dei traduttori della “vecchia scuola”, che hanno imparato la professione semplicemente svolgendo il lavoro prima ancora che venissero istituiti corsi di formazione formale.

In conclusione, sì, esistono traduttori certificati, ma no, non esiste un organismo di accreditamento unificato o un albocentrale per i traduttori. Un traduttore non iscritto a un albo può tradurre un documento o un certificato nel mercato privato e rilasciare una certificazione per la traduzione, con la quale si assume la piena responsabilità della qualità del proprio lavoro.

Pertanto, tecnicamente in questo caso diremo che è la traduzione a essere certificata, non (necessariamente) il traduttore. Tuttavia, come per ogni altra cosa, è sempre più sicuro scegliere un professionista preparato e verificato, perché:

a) l’ufficio che riceve la traduzione potrebbe rifiutarla, perché in genere vuole essere in grado di verificare le credenziali del traduttore;
b) in caso di problemi o controversie, un professionista accreditato sarà più qualificato per aiutarvi.

In entrambi i casi, scegliere un professionista certificato vi farà risparmiare tempo e denaro.

Spero che questo breve articolo vi abbia aiutato a fare un po’ di chiarezza. Infine, per rispondere alla domanda iniziale, sono un traduttore certificato, con una laurea in mediazione linguistica, un PgDip in interpretariato, un DPSI e sono membro associato della CIoL e della IAPTI.

Se volete saperne di più sulle traduzioni certificate in inglese, scrivetemi a cristina@inyourwords.eu.